Stai bene, tutto bene, ti vedo bene.
Mi sono ripiegata su me stessa come un foglio bianco, un pezzo di carta senza emozioni che diventava sempre più piccolo.
Ho preso tutto questo dolore e l'ho spazzato sotto il tappeto, ci sono saltata sopra con la potenza della mia ostinazione, fino a dimenticarmi che quello che provavo mi stava spezzando le ossa, mi aveva già frantumato il cuore.
Stai bene, tutto bene, ti vedo bene.
Sono diventata maestra in dissimulazione, mi sono convinta che la nostra vita potesse andare avanti come prima e l'ho gettata avanti io, un giorno dopo l'altro, una notte insonne dopo l'altra.
Ho finto così bene che non fosse importante che alla fine tutto è diventato un accessorio a cui potevo rinunciare.
Insieme alla rabbia con cui avrei capovolto il cielo se n'è andata anche la passione per le piccole cose, quel tenero edonismo senza pretese con cui illuminavo anche le giornate più buie.
Di colpo era sparito tutto e io non sentivo più nulla: sulla battigia c'era solo un grande silenzio e un vento freddissimo, che soffiava via tutti i futuri possibili.
Stai bene, tutto bene, ti vedo bene.
Dicono che a questo servono, i momenti di crisi. Crescere, mutare, rompere il bozzolo.
Per me è stato più un tornare indietro, gettare una luce diversa su tutto quello che avevamo vissuto, raccogliere le briciole che mi riportassero a casa.
Dicono che dopo aver toccato il fondo ci si alza più forti, nuovi di zecca.
Io mi sento un relitto da rimettere insieme, un abito passato di moda che continui a indossare solo perché ci sei affezionato.
Mi hanno detto che sarei stata meglio, che sarei cambiata ma quando mi guardo allo specchio mi vedo più bella solo perché nonostante tutto sono ancora qui: e sono rimasta me stessa.
Mi sono ripiegata su me stessa come un foglio bianco, un pezzo di carta senza emozioni che diventava sempre più piccolo.
Ho preso tutto questo dolore e l'ho spazzato sotto il tappeto, ci sono saltata sopra con la potenza della mia ostinazione, fino a dimenticarmi che quello che provavo mi stava spezzando le ossa, mi aveva già frantumato il cuore.
Stai bene, tutto bene, ti vedo bene.
Sono diventata maestra in dissimulazione, mi sono convinta che la nostra vita potesse andare avanti come prima e l'ho gettata avanti io, un giorno dopo l'altro, una notte insonne dopo l'altra.
Ho finto così bene che non fosse importante che alla fine tutto è diventato un accessorio a cui potevo rinunciare.
Insieme alla rabbia con cui avrei capovolto il cielo se n'è andata anche la passione per le piccole cose, quel tenero edonismo senza pretese con cui illuminavo anche le giornate più buie.
Di colpo era sparito tutto e io non sentivo più nulla: sulla battigia c'era solo un grande silenzio e un vento freddissimo, che soffiava via tutti i futuri possibili.
Stai bene, tutto bene, ti vedo bene.
Dicono che a questo servono, i momenti di crisi. Crescere, mutare, rompere il bozzolo.
Per me è stato più un tornare indietro, gettare una luce diversa su tutto quello che avevamo vissuto, raccogliere le briciole che mi riportassero a casa.
Dicono che dopo aver toccato il fondo ci si alza più forti, nuovi di zecca.
Io mi sento un relitto da rimettere insieme, un abito passato di moda che continui a indossare solo perché ci sei affezionato.
Mi hanno detto che sarei stata meglio, che sarei cambiata ma quando mi guardo allo specchio mi vedo più bella solo perché nonostante tutto sono ancora qui: e sono rimasta me stessa.
Hai descritto anche me, non volendo. <3
RispondiEliminaForse ho descritto molti ;) L'importante è rimanere centrati, non dimenticarsi mai chi siamo veramente.
RispondiElimina