Che sta succedendo?
Tutto, niente, troppo.
La vita.
Sto scrivendo come non mai. Porto avanti un progetto bellissimo e impegnativo, che mi mette su più treni del solito e mi fa stringere mani, che a volte mi rende orgogliosa e spesso mi fa piangere.
Ho comprato un e-reader e ora leggo il doppio di prima.
Ho un post su Cognetti in bozze da settimane e un altro su Jamaica Kincaid piantato in testa e non ho tempo, il tempo mi manca, mi sfugge da tutti gli angoli, non so dove lo metto, non so cosa ne faccio eppure sto facendo. Di questo sono sicura.
Ho cominciato una rubrica sulla Toscana meno conosciuta e mi ha sorpreso quanto può essere divertente scrivere di viaggi, condividere i luoghi più segreti, raccontare per la felicità di immaginare qualcun altro che percorre le tue stesse rotte.
È successa questa cosa qui e c'ero anch'io, ho letto un brano di Quanto è lontano il mare e ho passato una delle serate più strepitose della mia vita. Sono dove accadono le cose e finalmente sono al mio posto: non sarà il migliore al mondo ma appartiene solo a me.
Sono usciti tanti articoli su I provinciali che mi hanno fatta felice, ma ho gioito ancora di più a ricevere le mail dei lettori. Mi spezzate il cuore così, perché io scrivo solo per trasmettervi qualcosa e il poco che valgo sta tutto nelle emozioni che provate a leggermi.
Domani presenterò il libro a Perugia (alle 20, al Trottamundo Kafè Libreria) mentre domenica prossima, il 17 febbraio, sarò alla Biblioteca San Giovanni di Pesaro (ore 18). Chi viene vince una bevuta.
Succede che siamo una famiglia e ci facciamo forza a vicenda. Succede che la notte ti sfioro la nuca per accertarmi che sei reale, ancora qui con me.
Succede che lo so bene, lo sento nel sangue, che non te ne andrai mai.
Succede che lo so bene, lo sento nel sangue, che non te ne andrai mai.
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