[E così ci siamo.
Abbiamo atteso così tanto questo momento che sembra impossibile sia arrivato davvero.
L'ho scritta per te questa storia e finalmente andrà per il mondo, si perderà in strade che non conosciamo, diventerà la storia di qualcun altro.
L'avevo scritta per aiutare me stessa e adesso posso donarla a chi ne ha ancora bisogno.
Riconosceresti ogni virgola e forse l'hai già fatto.
Io continuo a stringerti forte. Tu non mollare la presa.]
I provinciali
Ilaria Giannini
Gaffi Editore
In libreria dal 28 novembre
Presentazioni
Sabato 1 dicembre alla Libreria Fahrenheit 451 di Viareggio (Via Cavallotti, 64) alle 18,30. Interviene Serena Puosi.
Venerdì 7 dicembre alla Libreria Altroquando di Roma, ore 21. Interviene Simone Ghelli. Musiche di Andrea Belli.
Lunedì 10 dicembre alla Libreria La Citè di Firenze, ore 18.30.
Interviene Vanni Santoni.
Quanto dolore può contenere un cuore? Come si fa a dire addio a tua madre, alla nonna che ti ha cresciuto, prima che il cancro se la porti via? E che succede se nel frattempo scopri che tua moglie ti tradisce, se temi di dover lasciare l'università, se capisci di non esserti mai perdonata per aver rinunciato ai tuoi sogni.
Che rumore fa il mondo quando ti crolla intorno, tutto in una volta? A Bozzano, nell'entroterra della Versilia, tra le colline e gli acquitrini del Lago di Massaciuccioli, ciascuno deve fare i conti con tutto quello che non è diventato. Per assolversi dagli errori c'è tutto un mondo da ritrovare: l'abbraccio di una sorella, il pranzo della domenica, le leggende che da una generazione all'altra cementano la famiglia, la accendono di luci. Un lutto da elaborare, una soglia da varcare insieme. Sette giorni per rialzarsi in piedi, per tornare a casa, per imparare ad amare di nuovo. L'ultima occasione per diventare grandi.I provinciali è la storia di quelli che sognavano d'andare via e di chi ha avuto il coraggio di rimanere: dei tanti che sono partiti, dei pochi che sono tornati sui loro passi. Una fotografia dell'Italia di oggi e di quella che non esiste più, spazzata via dalla crisi, dal precariato, dall'avanzare lento e inesorabile di una stagione troppo diversa.
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