martedì 28 ottobre 2014

rimanere

(due anni e un secolo fa arrivavi per rimanere in questa città che in fondo non piace a nessuno dei due, a bordo di un treno che ritardava di quattro ore - due anni fa venivo a prenderti alla stazione con tutta la gioia e la paura sotterrate in fondo al cuore, perché temevo che una cosa così bella non potesse migliorare ancora, perché ero terrorizzata dalla mia innata capacità di rovinare tutto.
sei arrivato per rimanere, con il tuo talento per i momenti giusti, con la tua presenza che ha occupato come una marea tutti i vuoti che mi portavo dentro, che mi ha riempito e scaldato ogni notte, in quel soppalco a una piazza e mezzo dove la mattina aprivamo gli occhi colmi di grazia perché ci eravamo trovati, proprio noi due, tra tutte le combinazioni pensabili, tra tutti i mondi probabili: l'unico possibile, l'unico giusto.
sei arrivato e sei rimasto, incastrato cellula per cellula, giorno per giorno - condividendo gioia e dolori come non ne sono mai esistiti, portando la mia vita a un livello superiore, espandendo la mia percezione del mondo, la mia capacità di sentire, le moltitudini dei nostri sentimenti.
sei rimasto e siamo diventati due bambini grandi che si tengono per mano, che si fanno coraggio nel buio.
sei qui, con me, e tutto quello che deve ancora arrivare non mi spaventa più).

Nessun commento:

Posta un commento